Stefania Maragoni


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la terapia online e il video modeling nell'autismo

La pandemia e i lockdown ci hanno costretto all'uso dei mezzi informatici per fare molte delle cose che prima facevamo "in presenza": vedere i nostri cari, lavorare, studiare, ma anche fare terapia. un anno di questa esperienza mi ha insegnato molto, e mi ha fatto capire che si, la presenza fisica è imprescindibile al''interno di qualsiasi rapporto umano, non di meno di quello delicato e unico che si sviluppa all'interno di una relazione terapeutica. Tuttavia ho constatato che molti trattamenti possono trarre dalle proposte che avvengono in questa modalità numerosi vantaggi e notevoli risultati che, in molti casi, non sono inferiori a quelli che si sarebbero ottenuti "in presenza". Si tratta ovviamente di trattamenti di tipo cognitivo o dedicati alle problematiche di apprendimento di cui parlerò più avanti, in cui l'età del bambino (a partire dai 5 anni) permette lo svolgimento di un lavoro a tavolino in autonomia o con l'aiuto "tecnico" di un adulto con una informatizzazione di base, ma come vi dirò, non solo di questi. Sono necessari ovviamente una connessione internet ed un pc, o meglio ancora un tablet con uno strumento grafico. L'uso delle piattafome comunemente usate per videoconferenze o per la didattica a distanza garantiscono la possibilità di interagire con il bambino in modo semplice e di controllare lo svolgimento dell'attività condivisa in tempo reale, mentre la condivisione sullo spazio grafico del tablet, su zoom per esempio,  permette addirittura di lavorare contemporaneamente al bambino su uno stesso foglio virtuale come mostrato nei video. Si è constatato inoltre che nell'effettuare esercizi molto specifici in un contesto definito come quello dello schermo la maggior parte dei bambini risultano più attenti, più motivati (il tablet o pc sono strumenti accettati e riconosciuti anche in un contesto ludico oltre che didattico) e, soprattutto in caso di disturbi relazionali, la presenza/assenza del care giver risulta accettata meglio e genera meno ansia rispetto al setting tradizionale: nei bambini affetti da disturbo dello spettro autistico si è constatato un minor evitamento di sguardo.

 Inoltre la terapia online permette di applicare una nuova strategia riabilitativa da alcuni anni al centro di numerosi studi e che personalmente utilizzo da tempo: il video modeling,  particolarmente indicata nei bambini autistici. Sembra infatti che la loro difficoltà di apprendimento attraverso l'imitazione, tramite l'attivazione dei neuroni specchio, possa essere compensata, almeno in parte dall'utilizzo di video target che mostrino le azioni da apprendere e verso i quali l'attenzione del bambino risulterebbe maggiormente focalizzata. Il video, pur rappresentando la realtà, è comunque un immagine di essa e come è ormai noto il pensiero dei soggetti autistici è maggiormente centrato sulle immagini circoscritte, laddove la realtà può essere troppo distrattiva con la sua complessa ricchezza di stimoli. Vi rimando per maggiori approfondimenti all'articolo presente nella sezione dedicata. 

Un'altra possibilità offerta dalla terapia online è quella di effettuare counseling in tempo reale  rispetto alle acquisizioni delle autonomie, alle attività di gioco, alle modalità comunicative e relazionali direttamente all'interno dell'ambiente domestico, la dove queste attività normalmente si svolgono e quindi con la possibilità di intervenire sia in diretta, che in differita attraverso video, nel contesto reale dove queste attività hanno significato per il bambino. Questo tipo di proposta può essere utile in presenza di ogni situazione clinica e a bambini di tutte le età essendo l'intervento ovviamente calibrato esattamente sul singolo caso e sull'esigenza della famiglia.
 

In conclusione ritengo che i mezzi tecnologici ormai largamente presenti in ogni famiglia possano essere impiegati con grande utilità nel contesto terapeutico in un rapporto "uno a uno", ancor più che in quello didattico (DAD) in cui inevitabilmente viene a mancare una parte fondamentale dell'offerta formativa scolastica che è quella data dal confronto con i pari. Tenendo anche conto della possibilità di raggiungere  praticamente ognuno in ogni luogo anche laddove la mancanza di strutture riabilitative e di professionisti o particolari condizioni geografiche rendono impegnativi gli spostamenti necessari per una frequenza assidua della terapia.

training cognitivo

E' un percorso pensato per bambini e ragazzi, che si propone di stimolare e potenziare le abilità mentali che sono alla base dell'apprendimento , le cosiddette funzioni esecutive, un complesso sistema di moduli funzionali della mente che regolano i processi cognitivi:  l'attenzione, la concentrazione, la memoria, la flessibilità cognitiva, la capacità di problem solving. I deficit di una o più di queste funzioni in età evolutiva comportano impulsività, disattenzione, iperattività, difficoltà negli apprendimenti scolastici e sono associati a molteplici situazioni cliniche di interesse neuropsichiatrico: ritardo mentale, ADHD, disturbo dello spettro autistico e a numerosi quadri sindromici.

sostegno scolastico

La mia attività nell'ambito della terapia del disturbo di apprendimento si concentra soprattutto sugli aspetti non verbali, cioè sulle problematiche di tipo logico matematico e sugli aspetti esecutivi della scrittura. I fattori che incidono su queste difficoltà originano principalmente dal disturbo della coordinazione motoria, dal disturbo visuospaziale, da deficit delle funzioni esecutive, da problematiche nella motricità fine. Necessitano di un trattamento specifico che, non meno importante, si affianca a quello di tipo logopedico rivolto maggiormente agli aspetti linguistici della lettura e della scrittura.

psicomotricità

E'una pratica educativa nata in Francia, che attraverso il movimento e il gioco (al centro della vita di ogni bambino!)si propone di armonizzare il corpo, le emozioni e gli aspetti cognitivi, avendo come obiettivo lo sviluppo equilibrato del bambino tramite la conoscenza e la padronanza del corpo stesso, e si rivolge quindi a tutti i soggetti in età evolutiva in ambito educativo, scolastico e sociale.

La terapia psicomotoria si occupa pertanto della prevenzione e della cura dei disturbi dell'età evolutiva attraverso il movimento, che non è solo il fine, ma soprattutto lo strumento, attraverso il quale vengono potenziate le abilità motorie cognitive e relazionali.

Attività motoria in piccoli gruppi

L'attività fisica assume un ruolo fondamentale nello sviluppo della crescita psicofisica dei bambini e degli adolescenti, oltre che uno strumento d'integrazione. La maggior parte dei bambini con disabilità possono praticare sport presso le numerose associazioni che organizzano i relativi corsi, tuttavia alcuni di loro possono necessitare di attenzioni specifiche o possono trarre maggiore beneficio da una attività motoria indirizzata soprattutto all' apprendimento di regole condivise e comportamenti sociali oltre che ad un equilibrato sviluppo fisico. Oppure non hanno ancora raggiunto l'età per seguire i corsi che solitamente si rivolgono a bambini di età non inferiore ai 5 anni. In questi casi una attività motoria praticata in un contesto protetto in un piccolo gruppo di coetanei permette di indirizzare quella che è la naturale propensione al gioco verso un percorso di educazione motoria.

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